Gli archeologi scoprono i resti fossili di un gatto delle dimensioni di un palmo nella Repubblica Popolare Cinese

Sede dell'Accademia cinese delle scienze a Pechino. Foto: N509FZ, CC BY-SA 4.0, luogo e data della fotografia: Pechino, 2017

Pechino, Repubblica Popolare Cinese (Weltexpress). Un’équipe dell’Istituto di paleontologia dei vertebrati e paleoantropologia (IVPP) dell’Accademia cinese delle scienze con sede a Pechino ha scoperto i resti fossilizzati di un gatto in miniatura che nell’antichità viveva vicino agli insediamenti umani in una grotta della provincia cinese orientale di Anhui, come riporta il China Daily.

Alle indagini sul ritrovamento nel villaggio di Hualongdong hanno partecipato anche rappresentanti del Museo svedese di storia naturale e dell’Università forestale di Harbin, nel nord-est del Paese.

Secondo gli archeologi cinesi, l’animale era una specie estinta di gattopardo, descritta come così minuscola da poter stare nel palmo di una mano. La specie fossile appena scoperta è stata chiamata Prionailurus kurteni. Gli scienziati ipotizzano che gli scarti di cibo lasciati dall’uomo attirassero i ratti, che venivano cacciati da questa piccola specie.

I fossili animali scoperti aiuteranno gli storici a comprendere meglio l’ambiente, la dieta e le minacce che prevalevano in questa regione decine o addirittura centinaia di migliaia di anni fa.

Gli scavi a Hualongdong sono in corso dal 2013 e hanno restituito i resti fossili di circa 20 antichi esseri umani, oltre 400 manufatti in pietra e più di 80 vertebrati fossili.

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