“Attacco preventivo basato su regole” contro l’Iran: i crimini di Israele per l’imperialismo occidentale

La costa iraniana sotto di noi. © Foto/ BU: Dr. Peer Schmidt-Walther, scattata nel novembre 2013

Berlino, Germania (Weltexpress). Con i brutali attacchi contro l’Iran, Israele, con il sostegno degli Stati Uniti, continua la sua serie di gravi violazioni del diritto internazionale. Il governo federale tedesco lo difende come “attacco preventivo basato su regole”. Non c’è da stupirsi: Israele serve all’Occidente come proxy per salvare le sue pretese imperialistiche.

L’Occidente sta perdendo terreno. Cerca in modo sempre più aggressivo di salvare la sua supremazia imperiale. La Germania, centro economico dell’imperialismo dell’UE, batte il tamburo in prima linea nella propaganda per militarizzare ideologicamente i suoi 84 milioni di abitanti. Il doppio standard, l’arroganza postcoloniale e la proiezione orwelliana stanno dando frutti sempre più assurdi.

Ciò che è iniziato negli ultimi anni con campagne diffamatorie contro la Russia e il divieto della “stampa nemica” per giustificare l’armamento della macchina da guerra tedesca, che costa miliardi, mentre esplodono la miseria e la paura del declino, si manifesta ora in forma inversa nei confronti del proxy militare occidentale in Medio Oriente: l’attacco di Israele all’Iran, chiaramente contrario al diritto internazionale, viene reinterpretato dai politici e dai media tedeschi come un “attacco preventivo basato su regole”. Civili uccisi in modo mirato, come scienziati iraniani e operatori televisivi, diventano “combattenti”.

Doppi standard basati su regole

I doppi standard sono evidenti: mentre la macchina propagandistica tedesca ha presentato l’invasione russa dell’Ucraina come completamente non provocata e ha ignorato la lunga storia che l’ha preceduta – tra cui il colpo di Stato di Maidan nel 2014, l’adesione alla NATO del Paese confinante con l’obiettivo di minacciare la Russia e gli otto anni di bombardamenti della popolazione del Donbass da parte dell’esercito ucraino e dei paramilitari fascisti –, ora giustifica la guerra di aggressione di Israele contro l’Iran con il “ordine mondiale basato sulle regole”.

Il cancelliere federale Friedrich Merz ha ripetuto a pappagallo le solite banalità: Israele avrebbe “il diritto di difendere la propria esistenza e la sicurezza dei propri cittadini”. Il ministro degli Esteri Johann Wadephul ha respinto l’evidente violazione del diritto da parte di Israele con le parole che al momento non è possibile chiarire. Forse “un attacco preventivo” sarebbe giustificabile secondo il diritto internazionale. Che questo si basi sull’affermazione, ripetuta da decenni ma del tutto infondata, che l’Iran sarebbe sul punto di dotarsi della bomba atomica: pazienza.

Si potrebbe obiettare al governo federale tedesco che Israele viola chiaramente il diritto internazionale umanitario da decenni: con l’espulsione e l’espropriazione dei palestinesi, con l’occupazione illegale e l’assedio della loro patria, con i continui attacchi ai paesi vicini, con l’appropriazione di terre e le annessioni, con l’instaurazione di un sistema di apartheid razzista, con le uccisioni extragiudiziali, attività terroristiche dei servizi segreti in paesi stranieri e, non da ultimo, la campagna di sterminio in corso da ben 20 mesi contro gli abitanti ammassati nella Striscia di Gaza, che rischia di passare in secondo piano a causa dell’attacco all’Iran. Ma di tutto questo non vuole sapere nulla.

Barbarie sotto lo scudo protettivo dell’Occidente

È evidente che Israele non si attiene nemmeno alla propria giustificazione, ovvero quella di distruggere solo gli impianti nucleari iraniani che costituiscono una presunta minaccia. A parte il fatto che anche questo sarebbe illegale a causa delle conseguenze devastanti su gran parte della popolazione civile, il risultato delle ondate di attacchi israeliani dal 13 giugno sono, tra l’altro, centinaia di civili uccisi in modo mirato, tra cui scienziati e giornalisti, giacimenti di gas in fiamme, un ospedale bombardato a Kermanshah: l’obiettivo sembra essere ancora una volta la distruzione generale.

Non solo l’uccisione illegale e mirata di civili – perché di questo si tratta, trattandosi di scienziati e giornalisti televisivi – ma anche la distruzione massiccia delle infrastrutture civili è una pratica ben nota di Israele, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, in Siria o in Libano. Ciò non disturba la leadership tedesca, purché il colpevole sia un partner occidentale.

Il governo federale tedesco vuole nascondere sotto il tappeto l’aggressione israeliana, così come i continui massacri genocidi di Israele nella Striscia di Gaza, la pulizia etnica in Cisgiordania e i bombardamenti delle zone siriane e libanesi. Tutta questa barbarie avviene sotto la protezione dell’Occidente.

Guerra per procura dei “valori” occidentali

Ultimamente si discute molto di diritto internazionale. Il governo tedesco sostiene addirittura di rispettarlo, anche se è evidente che non è così. Dal punto di vista occidentale, infatti, il diritto internazionale continua ad applicarsi solo agli altri: alle “dittature” ribelli, ai russi e agli africani, ai musulmani e ai ‘mullah’. Per sé stesso, invece, rivendica standard diversi, etichettati come “valori basati su regole”.

Quando i politici occidentali blaterano dei loro “valori”, intendono il dominio imperialista. Con un atteggiamento presuntuoso e arrogante da padroni del mondo, cercano di imporre questi valori in modo spietato e sanguinario. È degno di nota il fatto che l’Occidente lo faccia sempre più proprio nel modo che rimprovera agli altri, come l’Iran: utilizza dei proxy per guerre per procura al fine di indebolire i presunti nemici (che “casualmente” possiedono risorse che l’Occidente vorrebbe avere a prezzi più convenienti).

Il suo proxy altamente militarizzato in Medio Oriente è indiscutibilmente Israele, che si scaglia selvaggiamente contro chiunque, utilizzando la propria popolazione per gli interessi imperialisti proprio come fanno gli Stati Uniti, la Germania o l’Ucraina con i propri cittadini. Quest’ultima, sotto il comando degli Stati Uniti e con il sostegno finanziario e militare dell’Occidente, svolge un compito simile: indebolire la Russia per ottenere un accesso a lungo termine ai suoi mercati e alle sue risorse. È nel DNA economico dell’imperialismo espandersi costantemente per il potere.

Regimi vassalli e spettacoli di pubbliche relazioni

Da decenni l’Occidente impone al mondo le sue regole imperialiste, costringendo soprattutto il Sud del mondo sotto il suo giogo sfruttatore. Ma ora sta cominciando a soffocare lui stesso nelle sue regole. La sua capacità di ridisegnare il mondo a proprio vantaggio attraverso la guerra e il ricatto militare si è esaurita. Ciò che rimane sono guerre per procura, disordini fomentati fino al cambio di regime, al fine di insediare capi di Stato vassalli compiacenti. Che quest’ultimo tentativo debba ora essere compiuto in Iran non è trapelato solo dalla stampa israeliana.

Né i fascisti banderisti a Kiev né le truppe genocidarie di Netanyahu in Israele avrebbero potuto commettere i loro crimini senza il flusso di denaro e armi occidentali nella misura in cui hanno potuto farlo finora. E più i mezzi diventano barbari, più alto è il numero dei morti, più assurda appare la propaganda mediatica, più dura è la repressione dei guerrafondai contro i “nemici dello Stato” all’interno. Lo spettacolo propagandistico comprende anche finte trattative a scopo di inganno.

Egemonia in frantumi

Ma tutto questo dimostra anche che l’egemonia dell’impero occidentale sta crollando. Alcuni media hanno già ipotizzato un possibile fallimento del G7. Solo con la più servile sottomissione al “deal maker” Trump, i governi tedeschi e altri governi dell’Europa occidentale potranno probabilmente impedirlo.

Questo sembra essere il motivo principale dell’attuale ritorno della squadra di ministri tedeschi guidata da Merz da critiche superficiali (e non serie) a Netanyahu, in un momento in cui non era più possibile negare il devastante (e continua) blocco della fame a Gaza non era più negabile, passando a un’ipocrita ambiguità fino a un completo ribaltamento dei ruoli di vittima e carnefere, secondo cui sarebbe l’Iran stesso il responsabile dell’attacco israeliano.

Per trascinare la popolazione tedesca al guinzaglio simbolico attraverso il circo, politici e media riversano una storia razzista dopo l’altra, a partire da stereotipi ottusi sul “minaccioso” “regime dei mullah” iraniano e dalle affermazioni obbligatorie sui “centri di comando” sotto gli ospedali di Hamas, Hezbollah e Co., fino ad arrivare a vere e proprie teorie del complotto secondo cui “estremisti di sinistra” avrebbero stretto un patto con “islamisti”.

La “cultura della sottomissione” auspicata

È così evidente che Israele e gli Stati Uniti che lo sostengono, con il loro attacco all’Iran, violano la Carta delle Nazioni Unite e la stravolgono completamente, e le conseguenze per il mondo potrebbero essere così gravi che i propagandisti tedeschi devono ricorrere all’esaltazione razzista e culturale per spiegare il loro sostegno ai crimini in corso. Ancora una volta, a fare da capro espiatorio è l’immagine del musulmano “arretrato” e in qualche modo “inferiore”.

Ciò che non dicono è che in realtà è la ribellione contro l’oppressione imperiale, contro l’espulsione, contro le sanzioni smisurate e il bellicismo nei paesi oppressi e all’interno del proprio paese che fa andare su tutte le furie i politici e i media tedeschi. Quando iniziano a decantare la “democrazia occidentale” o il loro “ordine mondiale basato sulle regole” come un presunto modello alternativo di libertà culturale, si tratta soprattutto di un messaggio velato alla popolazione: state zitti, lavorate sodo, marciate al passo – insomma, una vera e propria “cultura del servilismo” tedesca.

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