Francoforte sul Meno, Germania (Weltexpress). Il fatto che “il clima nell’industria chimica” della Repubblica Federale Tedesca, che sin dalla sua fondazione è uno Stato vassallo degli Stati Uniti con il Regno Unito al seguito e da tempo uno Stato multietnico che non solo da anni, ma da decenni è oggetto di un processo di sostituzione etnica, oltre che uno Stato di apartheid e uno Stato bellico, “si è notevolmente deteriorato nel mese di luglio”, è quanto emerge da un comunicato stampa dell’Istituto Leibnitz per la ricerca economica dell’Università di Monaco di Baviera. Si afferma che “l’indice del clima economico … è sceso a -19,2 punti, dopo i -9,5 punti * di giugno”.

La valutazione della situazione attuale è scesa da -26,0 a -28,8 punti. Si tratta del valore più basso degli ultimi due anni. Le aspettative sono tornate in territorio negativo, passando da +8,6 a -9,2 punti. Il “portafoglio ordini” è stato classificato come “storicamente basso”.

Con “storicamente basso” si intende “il livello raggiunto dalla crisi finanziaria del 2009”. Storicamente basso è anche il livello raggiunto dallo Stato del capitale con i suoi dipartimenti di scienza e ricerca (funzionari), politica (partiti cartellistici) e stampa (principali mezzi di comunicazione).

Il fatto che la situazione dei capitalisti e dei lavoratori salariati dell’industria chimica della Repubblica Federale Tedesca stia evidentemente peggiorando, che la situazione generale sia in caduta libera da anni, sembra non essere ancora stato notato da milioni di tedeschi e milioni di rappresentanti di popoli stranieri che vivono sul territorio della Repubblica Federale Tedesca. Oppure lo vogliono così e non diversamente, perché nei sondaggi domenicali la maggioranza è ancora fortemente a favore dei partiti del cartello. L’unico e più grande partito di opposizione ai partiti del cartello raggiunge solo il 25%.

Note:

* Dati corretti per le variazioni stagionali.

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